Quale conoscenza otterremo dal EDS?

Quale livello di conoscenza clinica potrà fornire l’EDS ai professionisti sanitari e, a partire da questa, quali servizi a valore aggiunto potranno essere realizzati.

Nei due articoli precedenti (primo e secondo) abbiamo esaminato gli aspetti salienti dell’Ecosistema dei Dati Sanitari e ragionato su quali servizi sarebbe possibile, in teoria, realizzare sui dati che saranno presenti nei documenti che alimenteranno il Fascicolo Sanitario Elettronico.

La domanda chiave è quale livello di conoscenza clinica potrà fornire l’EDS ai professionisti sanitari e, a partire da questa, quali servizi a valore aggiunto potranno essere realizzati. Per rispondere a questa domanda dobbiamo comprendere quali dati sono previsti nelle specifiche dei documenti HL7 CDA. La figura che segue riassume la situazione attuale (alcuni documenti non sono ancora stati ancora completamente formalizzati).

Nota: i check in verde indicano dati obbligatori, in arancione facoltativi.

Un medico o un infermiere, quando sono di fronte a un paziente, vorrebbero avere un quadro sinottico che includa le informazioni più rilevanti: da quali patologie è affetto; che farmaci assume; i suoi risultati di laboratorio; i parametri vitali; i suoi ricoveri e i suoi accessi al pronto soccorso; a quali esami e visite si è sottoposto; le sue allergie. Niente insomma di molto diverso da quanto è previsto dal Profilo Sanitario Sintetico (PSS) che i medici di famiglia dovrebbero compilare.

Ma perché ho utilizzato il condizionale? Perché malgrado la compilazione del PSS sia prevista dagli accordi collettivi nazionali della medicina di famiglia e dagli accordi integrativi regionali da circa dieci anni, i medici di medicina generale non lo compilano per due ragioni principali: la responsabilità nel caso in cui il PSS non sia esatto o completo; il lavoro necessario per la sua redazione perché, in molti casi, la loro cartella clinica, pur prevedendo le informazioni richieste, non viene compilata correttamente. C’è poi da osservare che molte sezioni del PSS sono in realtà facoltative.

Ritornando alle informazioni utili per il medico consideriamo le diagnosi / problemi di salute. Ci sono solo quattro documenti che le prevedono: il verbale di pronto soccorso; la lettera di dimissione ospedaliera e il PSS, in cui sono obbligatorie e il referto di specialistica ambulatoriale nel quale sono però facoltative.

In mancanza del PSS, un paziente che non ha accessi al P.S. o ricoveri ospedalieri, o dove questi riportano solo le diagnosi che hanno determinato gli episodi di cura, potrebbe non avere alcun codice (ICD9-CM) salvo, eventualmente, un referto di specialistica ambulatoriale in cui un medico di buona volontà ha annotato queste informazioni.

E che dire dei parametri vitali? Sono previsti, opzionali, solo nel verbale di P.S. o nel PSS. Non va molto meglio per l’anamnesi, né per l’esame obiettivo. Bene invece per i risultati di laboratorio, per i farmaci (grazie al sistema TS) e i referti, per i quali però il quesito diagnostico è facoltativo. Come potete voi stessi desumere esaminando la tabella, il quadro complessivo non è molto confortante.

A peggiorare le cose c’è poi il fatto che alcune informazioni potrebbero non essere in realtà strutturate ma riportate solo in forma narrativa, ossia con testo libero.

Senza una rappresentazione efficace, completa e immediata dei dati clinici, l’EDS potrebbe seguire le sorti del FSE 1.0 che è poco utilizzato nella pratica clinica, specie nel caso dei pazienti cronici o anziani, i quali hanno una tale mole di documenti che, senza strumenti evoluti di visualizzazione, richiede troppo tempo per essere consultata.

La sensazione è che, finora, sia stata posta poca attenzione su questo tema che è invece cruciale. Si sono definite le specifiche dei documenti, uno alla volta, senza una visione clinica di insieme. Stiamo investendo circa un miliardo di euro, senza considerare gli investimenti a livello dei sistemi applicativi, senza un’analisi approfondita sulle implicazioni delle scelte che sono state effettuate, senza una simulazione o dei test di fattibilità sull’efficacia clinica di quanto è stato progettato.

3 – Continua

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