PNRR e strutture di prossimità, avanti piano

Il monitoraggio eseguito da Agenas rileva, alla fine dell’anno scorso, poche attivazioni delle nuove strutture di prossimità previste dal PNRR e dal DM 77.

A fine dicembre scorso solo l’8,7% delle Case di Comunità previste sono state attivate (133 su 1525 – il numero include anche le strutture finanziate fuori dal PNRR). Le regioni che le hanno messe in esercizio sono, nell’ordine, l’Emilia Romagna (50 su 92), il Molise (6 su 13), il Piemonte (38 su 91), la Lombardia (38 su 211), l’Umbria (2 su 22) e la Toscana (6 su 77). Nelle altre non erano presenti alcuna struttura attiva. L’Emilia Romagna si è avvantaggiata della presenza di numerose Case della Salute che sono state convertite in Case della Comunità.

Decisamente peggiore è la situazione delle Centrali Operative Territoriali di cui solo il 3,6% risultavano attive al 31/12/2022 (24 su 650 – il numero include anche le strutture finanziate fuori dal PNRR). Solo quattro regioni le hanno messe in esercizio, nell’ordine, il Veneto (9 su 58), l’Umbria (1 su 9), la Lombardia (10 su 104) e il Piemonte (4 su 43). Nelle altre non erano presenti alcuna struttura attiva.

Più diffusi sono invece gli ospedali di comunità, pari al 10,7% delle strutture previste (56 su 524 – il numero include anche le strutture finanziate fuori dal PNRR). Le regioni che li hanno messi in esercizio sono, nell’ordine, il Molise (2 su 2), il Veneto (37 su 71), L’Emilia Romagna (5 su 27), la Lombardia (10 su 70), la Liguria (1 su 11) e la Calabria (1 su 23). Nelle altre non erano presenti alcuna struttura attiva.

Nel complesso si vede come le regioni più sollecite nell’avviare le nuove strutture sono quelle del Nord mentre al Centro Sud le più attive sono state l’Umbria e il Molise.

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