Digital by design: rendere protagonista il paziente nella medicina di iniziativa

I modelli attuali non sono sostenibili e scalabili senza le tecnologie digitali per i pazienti. Serve un ribaltamento della prospettiva attuale.

I modelli di medicina di iniziativa in voga, come ad esempio il Chronic Care Model, prevedono la presenza di un sistema informativo per aiutare medici e infermieri nella gestione del paziente e delle attività che sono necessarie.

Malgrado ciò questi modelli comportano l’impiego di un numero di professionisti rilevante, anche perché il coinvolgimento e l’interazione con il paziente viene fatta di persona, attraverso vari canali.

Nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, ad esempio, è prevista l’assunzione di 3.012 infermieri e 602 coordinatori per i Centri Operativi Territoriali (COT) a supporto del personale coinvolto nell’assistenza domiciliare, il cui costo ammonta a 1,6 miliardi di euro, con un rapporto di 1:223 tra operatori COT e pazienti.

È evidente che un tale rapporto rende difficilmente scalabili questi modelli su una platea più ampia di pazienti, ad esempio i cronici che non sono in assistenza domiciliare o, ancora meno, le persone interessate alla prevenzione primaria.

Per rendere sostenibili questi modelli è necessario un ribaltamento della prospettiva e spostare il focus, in termini di soluzioni digitali, direttamente sul paziente.

Realizzare soluzioni digitali per i pazienti per informarli, educarli, motivarli e renderli pro-attivi nella prevenzione e la cura delle proprie patologie. È quanto ad esempio fanno, con ottimi risultati, smartwatch e app per il benessere e l’attività fisica tanto che, alcune assicurazioni o sistemi previdenziali americani, forniscono o rimborsano questi dispositivi ai propri assistiti.

Si tratta, in un certo senso, di delegare al paziente stesso alcune attività che i modelli assegnano al care manager attraverso un’interazione personale mediata, o meno, dalla tecnologia. Detto in altri termini di abbandonare la logica paternalistica della medicina a favore di un rapporto più equilibrato e maturo con i pazienti.

Pensate, ad esempio, a coloro che non hanno ancora patologie croniche e che, per questo motivo, non frequentano nemmeno il loro medico di famiglia. Aspettiamo che si ammalino, per poi prenderli in cura? Magari che diventino gravi così da tele-monitorarli a casa?

Queste persone hanno uno smartphone, magari un dispositivo indossabile. Diamo loro un tutor digitale per svolgere quelle funzioni che dovrebbe fare il bravo medico di famiglia e ricordargli di recarsi, ogni tanto, da loro anche se stanno bene.

Ancora di più questo ragionamento vale per i pazienti cronici. Oltre alle medicine, diamo loro un tutor digitale che li accompagni e li guidi nella gestione della propria patologia. Che li informi, li motivi e gli ricordi cosa fare e cosa non fare. Che li incoraggi ad esempio a fare attività fisica e che si congratuli con loro quando ciò viene fatto. Magari mostrandogli i benefici in termini di riduzione del rischio.

Insomma, anche in questo caso, è necessario ripensare ai modelli di cura basandosi sulle potenzialità delle tecnologie digitali e magari copiare o adottare ciò che diverse startup stanno già realizzando, grazie anche ai rilevanti finanziamenti che stanno raccogliendo (soprattutto negli USA).

La prevenzione e la cura della salute devono essere, anche, digitali.

3 – Continua

One thought on “Digital by design: rendere protagonista il paziente nella medicina di iniziativa

  1. seppec 22 Maggio 2021 / 0:18

    No, nessun tutor. Il tutor è esterno, invece è il sé stesso virtuale
    che deve essere attivato fin dalla nascita. seppec

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