La lotta al Coronavirus in alcuni paesi, tra cui Corea del Sud, Singapore, Iran, Israele, si basa anche sul tracciamento delle persone infette e sulla disponibilità di app con cui evitare contatti con persone o luoghi a rischio.
Il governo della Corea del Sud invia avvisi in tempo reale via SMS, app e online sul numero di casi confermati di coronavirus (COVID-19) e sulle storie di viaggio delle persone infette. Il Ministero dell’Interno e della Sicurezza di questo paese ha sviluppato un’app che permette a chi è stato messo in quarantena di rimanere in contatto con gli addetti ai lavori. L’app utilizza anche il GPS per tenere traccia della loro posizione, per assicurarsi che non stiano violando la quarantena. L’uso dell’applicazione non è obbligatoria in quanto è previsto anche suo di telefonate.
Il governo fornisce, in formato open data, informazioni anonime sulla posizione e gli spostamenti degli ultimi 14 giorni delle persone risultate positive al test del Coronavirus. Grazie alla disponibilità di queste informazioni, Lee Don Hung ha sviluppato Corona Map, un sito che fornisce una mappa dei casi di contagio e ricostruisce la storia degli spostamenti delle persone contagiate.
Bae Won-Seok ha invece realizzato Corona 100m, un’applicazione che avvisa gli utenti quando si trovano a meno di 100 metri da un luogo visitato da una persona infetta. L’app consente agli utenti di evitare comodamente luoghi potenzialmente pericolosi senza dover controllare la cronologia dei viaggi delle persone infette. L’app ha registrato più di un milione di download nei primi dieci giorni dal lancio.
Il Korea Herald riferisce che la Corea del Sud potenzierà ulteriormente il monitoraggio a partire da oggi, gestendo un “sistema tecnologico smart city” volto ad aiutare gli investigatori sanitari a controllare rapidamente i filmati delle telecamere di sorveglianza e le transazioni con carta di credito dei pazienti confermati di COVID-19, così da ricreare i loro percorsi.
In precedenza, gli investigatori del Korea Centres for Disease Control and Disease Prevention (KCDC) avevano dovuto richiedere e attendere dati come i filmati delle telecamere di sorveglianza e le transazioni con carta di credito dei pazienti confermati dagli investigatori della polizia.
Il nuovo sistema, sviluppato in collaborazione con il Ministero della Scienza e dell’ICT, il Ministero del Territorio, delle Infrastrutture e dei Trasporti e il KCDC, permette di analizzare immediatamente “vari dati” sui pazienti confermati del COVID-19 e di fornirli agli investigatori sanitari. Si basa sul “programma smart city data hub” attualmente in fase di sviluppo da parte del governo centrale e del governo municipale di Daegu.
Anche Singapore adotta una strategia simile a quella coreana. Il cuore del loro modello è ciò che le autorità chiamano “contact tracking”, ovvero rintracciare i passi dei pazienti per trovare altri potenziali casi, con l’aiuto della polizia. Il sistema prevede di intervistare i pazienti, chiamare i loro contatti e persino raccogliere dati sui loro spostamenti dalle aziende di trasporto.
Il procuratore generale dello Stato di Israele ha approvato le misure speciali per la lotta al Coronavirus richieste dal primo ministro Netanyahu che ha chiesto di utilizzare i sistemi di sorveglianza tecnologica che lo Shin Bet, i servizi segreti interni, usano «nella guerra al terrorismo.
Attraverso la geo-localizzazione sarà possibile monitorare chi sia risultato positivo, individuare i luoghi dove queste persone sono passate e controllare che non violino il periodo di isolamento a casa. Lo Shin Bet ha dichiarato che non verrà violata la privacy e le informazioni non saranno sfruttate per imporre la quarantena ma solo utilizzate per ricostruire la mappa degli spostamenti degli infettati.